L’azienda è fatta di persone, le persone in comunicazione, fanno l’azienda.
Così come in un corpo umano, cosa accadrebbe se ogni cellula decidesse di prendere il posto di un’altra, di cambiare il suo ruolo, di iniziare a pensare solo con la sua testa per il proprio bene, trascurando quello che è l’insieme, l’intelligenza che guida tutto il “sistema corpo”?
Probabilmente si formerebbero all’istante masse tumorali e l’intero organismo avrebbe di certo una vita molto breve.
Ma fermiamoci un attimo a riflettere. Non è forse quello che spesso accade nella società o, andando nel piccolo, in azienda o anche in famiglia?
Ognuno per sé e la comunicazione sparisce
Spesso si vuole prevaricare gli altri dimenticandosi del proprio ruolo e della propria funzione, che è vitale per ogni sistema e organismo, di qualsiasi tipo.
Un conflitto interno di questo genere, porterà di sicuro alla fine dell’organismo stesso.
Parlando in termini aziendali dunque, quanto è importante che tutta l’azienda sia strutturata in modo tale da favorire l’armonia e la comunicazione tra ogni singola “cellula” che la compone?
Il video che segue mostra un esperimento di Christiaan Huygens (1665) dove si evidenzia come 32 metronomi, posti su uno stesso piano (parzialmente fisso), trasferiscano ognuno la propria energia al piano stesso che alla fine permetterà a tutti i metronomi di oscillare insieme scandendo stesso tempo.
La comunicazione come il piano dinamico
Trasponendo l’esperimento al concetto di azienda, ecco che:
“il piano oscillante (quindi dinamico) assume il significato di “comunicazione” (dinamica)”, che accorda tutti i componenti dell’azienda affinché possano lavorare per il proprio bene e per il bene comune.
(Teoria delle dinamiche dominanti di John Nash).
Per comunicazione intendiamo il verificarsi di alcune condizioni di base, senza le quali la comunicazione sarebbe impossibile.
Quali sono le condizioni affinché avvenga la comunicazione?
Prima condizione: la prima condizione perché vi sia comunicazione è che almeno due soggetti entrino in contatto tra di loro in modo anche indiretto, come ad esempio attraverso un messaggio inviato con la voce da una persona ad un’altra.
Seconda condizione: nella comunicazione devono esistere dei messaggi che devono essere trasmessi da un soggetto “mittente” ad uno o più soggetti “destinatario”. Se non esiste nessun messaggio da trasmettere non esiste nemmeno la comunicazione.
Terza condizione: la terza condizione è che esista un codice comune tra i due o più soggetti che permetta la comprensione del messaggio. Se ad esempio due persone vogliono comunicare attraverso la comunicazione verbale ma parlano due lingue diverse non potranno mai trasmettersi messaggi perché non li capirebbero, non verrebbero decodificati.
Quarta condizione: deve esistere dai soggetti la volontà di comunicare, cioè la volontà di parlare e di ascoltare, di trasmettere e di ricevere messaggi. Se non esistesse questa volontà si comunicherebbe con il nulla. Il ricevente del messaggio dunque deve mandare un feedback a chi ha inviato il primo messaggio, per chiudere il ciclo comunicativo. Premesso questo, anche il silenzio può essere interpretato come un messaggio.