Enzimi vivi: ecco #10 alimenti che li contengono e che cambieranno il tuo modo di alimentarti
Ciao, oggi voglio condividere con te l’importanza di nutrirsi con cibo vivo.
Per cibo vivo intendo cibo che non abbia perso le sostanze vitali (enzimi vivi nutritivi).
Le sostanze nutritive rimangono “vive” quando il cibo non viene trasformato o almeno non trasformato eccessivamente.
Gli enzimi vivi infatti sono molto sensibili alle alte temperature
Fino a 51 gradi rimangono molto efficienti (e rimangono vivi anche fino a 50/60 gradi sotto lo zero) , mentre già a 54 gradi vengono distrutti ed uccisi definitivamente.
Ora, la vita negli organismi si esprime soprattutto attraverso gli enzimi vivi che vanno ad alimentare atomi e molecole che vanno a costituire gli esseri viventi.
Gli enzimi vivi sono presenti soprattutto nei vegetali crudi e una volta assunti svolgono le loro attività nel nostro organismo.
Cosa succede se il cibo viene cotto ed eccessivamente trasformato?
Diventa un alimento morto.
E ciò che è morto ovviamente non lavora come un organismo vivo e si dice che il cibo perde il suo valore nutrizionale.
Il cibo morto sostenta il corpo umano ma a lungo andare ne va ad inficiare la salute, portandolo ad una degenerazione lenta, abbassando energia e forza vitale.
Ecco perché l’essere umano invecchia così precocemente.
Pensa che un vitello nutrito a latte pastorizzato muore nel giro di 6 mesi!
Quindi nutrirsi significa assumere enzimi vivi da cibo vivo così che questi vadano a reintegrare e rigenerare gli atomi e le molecole che costituiscono ogni singola cellula e tessuto del corpo.
Quando facciamo attività di qualsiasi genere che ne siamo coscienti o meno, bruciamo energia, che è fornita dagli enzimi vivi presenti nelle cellule.
Una volta svolta la funzione questi vengono scartati come rifiuti.
Una volta scartati arrivano altri enzimi vivi pronti alla trasformazione.
In questo modo il nostro corpo si ristruttura e si rigenera senza fine.
Se gli diamo mattoni di vita, il corpo è vitale, energico, forte, in salute.
Se lo riempiamo di cibo spazzatura, esso perderà tutta la sua vitalità e l’eccessivo superlavoro di smaltimento di radicali liberi, tossine, lo porterà ad uno stato di intossicazione che si manifesterà con allergie, intolleranze, problematiche di ogni genere.
E quando addentate una mela, ditele nel vostro cuore: ‘I tuoi semi vivranno nel mio corpo, E i tuoi germogli futuri sbocceranno nel mio cuore, La loro fragranza sarà il mio respiro, E insieme gioiremo in tutte le stagioni’.”
Cosa sono gli enzimi vivi
Gli enzimi sono di origine proteica e ogni organismo vivente, vegetale e animale, li ha internamente.
Essi vengono sintetizzati dal nostro corpo ed in parte entrano in noi attraverso del cibo così da innescare le reazioni necessarie a mantenere in salute il corpo.
Gli enzimi vivi sono di due tipologie:
- enzimi digestivi sono quelli che permettono l’assimilazione del cibo (amilasi, proteasi e lipasi, a seconda che lavorino amidi, proteine o lipidi)
- enzimi metabolici che operano a livello cellulare.
Gli enzimi vivi non funzionano da soli e devono essere attivati da altre importanti sostanze chiamate coenzimi.
Parliamo delle vitamine del gruppo B, delle vitamine A, C e K e di diversi minerali come lo zinco, il magnesio, il rame e il calcio.
Diverse sostanze sono già contenute in misura più che sufficiente negli alimenti che già contengono gli enzimi vivi.
Ecco #10 alimenti da consumare più ricchi di enzimi vivi
#1 Papaya
La papaya è una frutta ricca di enzimi proteolitici, in particolare di papaina, molto utile per favorire la digestione.
Nello specifico, la papaina agisce in modo simile all’enzima pepsina prodotto nello stomaco poiché è efficace per digerire le proteine della carne e degli altri cibi.
Questo enzima è infatti in grado di scindere i legami peptidici delle proteine complesse riducendole ai singoli aminoacidi pronti per essere assorbiti dall’organismo umano.
Dato che la papaya è naturalmente ricca di zuccheri è meglio consumarla da sola, preferibilmente 20-30 minuti prima di un pasto.
#2 Ananas
La bromelina è costituita da più enzimi proteolitici, ed è presente nel frutto e nel gambo dell’ananas, ma è più concentrata nel gambo.
Tra le varie componenti della bromelina, troviamo l’enzima cisteina proteinasi, che risulta efficace per digerire le proteine.
I composti dell’ananas non apportano solamente benefici a livello digestivo, ma contribuiscono anche ad abbassare l’infiammazione elevata, a tenere a bada l’eccessiva coagulazione del sangue e a contrastare la crescita di alcuni tumori.
Poiché l’ananas, come la papaya, è ricco di zuccheri è consigliabile consumarlo da solo, possibilmente 20-30 minuti prima di un pasto.
#3 Germogli
I semi e la frutta a guscio, nel loro stato dormiente, contengono enzimi inibitori che impediscono la germinazione.
Quando però i semi vengono immersi nell’acqua e lasciati in ammollo per diverse ore (in genere 7) si attivano e dopo un po’ iniziano a germogliare.
I semi e tutti i suoi nutrienti diventano disponibili e possono essere assimilati dal nostro corpo.
I semi germogliati, come la papaya, sono ricchi di enzimi proteolitici, per cui risultano particolarmente utili per migliorare la digestione.
#4 Polline d’api
Il polline delle api viene spesso considerato uno dei cibi più completi, molto ricco di proteine e di altri nutrienti essenziali.
Contiene quasi tutte le sostanze richieste dall’organismo umano e al suo interno troviamo anche vari enzimi benefici, tra cui l’amilasi, la catalasi, il citocromo, la deidrogenasi, la diaforasi, la pectasi, la fosfatasi e altri.
Il polline di api può essere consumato da solo, facendolo sciogliere in bocca, oppure mescolato ad altri cibi come lo yogurt, i cereali come l’avena, e i frullati.
#5 Avocado
L’avocado è un’altro vegetale in cui si trovano vari enzimi vivi, tra cui la lipasi.
L’enzima lipasi è necessario per digerire i grassi assunti con gli alimenti.
Il pancreas produce comunque diverse forme di lipasi, tra cui la lipasi pancreatica presente nel succo gastrico.
Si consiglia di consumare l’avocado all’interno di insalate in modo da arricchirle ulteriormente di nutrienti salutari, oltre che di enzimi digestivi.
#6 Banana
In base alla loro maturazione le banane possono contenere più o meno enzimi amilasi, pectinasi e maltasi.
Le amilasi sono enzimi necessari per digerire i carboidrati complessi (polisaccaridi) di cibi come il pane, la pasta, le patate e i cereali.
La maltasi invece è deputata alla scissione del maltosio, uno zucchero meno comune composto da due unità di glucosio che si trova principalmente nella birra e nello sciroppo di mais.
La pectinasi è un enzima che favorisce la scomposizione della pectina presente nei vegetali.
#7 Latte fermentato
I prodotti fermentati su cui si può fare affidamento sono i derivati fermentati del latte, come kefir e yogurt: la fermentazione ad opera di batteri lattici permette di scindere il lattosio nelle sue unità semplici, migliorandone la digeribilità.
Come molti intolleranti sanno bene, lo yogurt è più digeribile del latte, e ancora migliore è il kefir!
L’auto-produzione di kefir può essere fatta in modo molto semplice, una volta che si siano reperiti i granuli: cercate informazioni online, c’è un vero e proprio “spaccio” di grani di kefir, proprio come quello della pasta madre.
#8 Pasta madre
Si tratta di un lievito naturale per la panificazione.
A differenza del lievito di birra, la pasta madre contiene moltissimi enzimi vivi che migliorano la digeribilità del pane: ecco che un pane lievitato in modo naturale risulterà molto meglio digeribile anche da parte degli intolleranti, soprattutto se vengono usate farine integrali come quella di farro.
#9 Miele
Un miele pastorizzato è un alimento che può vantare solo proprietà dolcificanti, ma nessuna salutistica.
Al contrario, un cucchiaino di miele grezzo prima di colazione (magari sciolto in un bicchiere d’acqua calda) aiuta a risvegliare la funzionalità dello stomaco e dell’intestino; inoltre, contribuisce ad apportare vitamine e minerali utili a prevenire raffreddore e malanni di stagione.
Un vero concentrato di vitalità!
#10 Aceto non pastorizzato
Aceto d’uva, di mele oppure aceto di miele non pastorizzato.
Cosa accade quando gli enzimi vivi scarseggiano?
Ovviamente se gli enzimi sono carenti, la digestione sarà molto più difficile in quanto il pancreas dovrà lavorare di più nel produrre da solo tutti gli enzimi utili alla digestione.
I sintomi di un affaticamento pancreatico sono:
- pancia gonfia
- colite
- stipsi
- fame continua
- digestione lenta
- frequenti candidosi
- allergie e intolleranze alimentari
- aumento di peso
- crampi notturni
- ansia
- irritabilità
Integratori di enzimi vivi
Quindi, in presenza di difficoltà a digerire luna soluzione valida è fare ricorso ad integratori naturali che contengano tutti i gruppi sopracitati di enzimi digestivi naturali.
Ecco come assumeregli integratori naturali, vantaggi e controindicazioni
In generale chi abitualmente accusa difficoltà digestive o soffre di gonfiori e pesantezza di stomaco dopo aver mangiato alimenti specifici (come, per esempio, i latticini), può trarre giovamento dall’assunzione regolare di enzimi digestivi naturali.
Ma quando assumere gli enzimi vivi e per quanto tempo?
Gli integratori di enzimi digestivi naturali non hanno, in genere, controindicazioni specifiche e possono essere utilizzati anche ogni giorno, senza alcuna interruzione.
Per essere sfruttati al meglio, questi prodotti dovrebbero essere assunti immediatamente prima dei pasti principali o nel corso degli stessi, per consentire agli enzimi di “attaccare” gli alimenti ingeriti e procedere alle necessarie trasformazioni chimiche del cibo.
Per riscontrare un effetto apprezzabile, gli enzimi digestivi vanno assunti continuativamente per almeno 1-2 mesi.
E’ possibile cancellare i programmi vecchi ed installarne di nuovi, è possibile cambiare il modo in cui vedi la tua vita oggi e vederla con altri occhiali. E’ possibile vivere una vita diversa, con un lavoro diverso, persone diverse. Un modo di vivere la vita che sia piena espressione del tuo essere!
Riprenditi in mano la tua vita!
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