Cos’è l’ansia e come affrontarla










L'unica persona che può dire l'ultima parola su di te, sei solo Tu.






Ciao e ben ritrovato/a,

oggi parliamo di “ansia” ed iniziamo subito, come di consueto, dalla definizione che riporta il dizionario.


 ansia

àn·sia/
sostantivo femminile
Affannosa agitazione interiore provocata da bramosia o da incertezza.
  • Desiderio assiduo e tormentoso.
    “L’ansia d’un cor che indocile Serve pensando al regno”
  • Preoccupazione persistente.
    In psichiatria, senso di apprensione simile all’angoscia.
Origine

Dal lat. anxia, femm. sost. di anxius ‘ansioso’, der. di anxus ‘stretto’


 

In poche parole, l’ansia sottintende qualcosa che non si riesce a controllare e di solito va a braccetto con la paura di qualcosa.

 

Questa paura di non poter controllare o gestire la situazione è per lo più presente in chi tende ad essere perfezionista.

 

Per il perfezionista tutto deve essere al posto giusto.

 

Anche sé stesso.

 

Il perfezionismo nasce da un confronto di sé stessi con qualcosa di esterno a cui si dà il permesso, spesso inconscio, di farci dire “come “DOVER” essere”.

 

E quel modo di essere spesso ci sta “stretto”.

 

Cos’è l’ansia?

L’ansia è un accumulare tensione, giorno dopo giorno.

 

Un accumulo di “non espressione di sé” che a lungo andare, come una pentola a pressione, inizia a “fischiare”.

 

Quel fischio che fuoriesce dalla valvola si manifesta di solito sul nostro corpo come allergia, eruzioni cutanee, attacchi di panico, psoriasi, tachicardia, gastrite, artrite, etc.

 

Se hai anche uno solo di questi sintomi faresti bene a chiederti…

  1. cosa sto buttando dentro da tempo e non ho il coraggio di lasciare andare?
  2. contro chi o cosa sono arrabbiato e non l’ho manifestato?

 

Come vedi l’ansia è una conseguenza di qualcos’altro.

E anche se ti arrabbi con qualcuno, in realtà ti stai arrabbiando contro te stesso/a per aver fatto si che quella situazione o quel qualcuno si sia permesso in qualche modo di violarti.

Ma l’hai permesso tu, quindi devi prendertela solo con te stesso/a.

Questo significa prendersi la propria responsabilità su tutto.

Non è una cosa negativa, anzi.

Grazie a questa presa di coscienza, tu hai il pieno potere della tua vita.

Quindi puoi decidere chi o cosa può entrare nella tua vita.

Un pensiero, una persona, etc.

 

Cos’è l’ansia?

 

Non è una malattia.

 

E’ una risposta del tuo organismo.

 

E per organismo intendo sistema “mente-corpo-spirito”.

 

Dove sei in questo momento?

 

Con cosa ti stai confrontando?

Chi o cosa è il responsabile della tua vita oggi?

 

 

Bene, veniamo ora alle risposte.

L’ansia in realtà, quando è giustificata, è una bellissima risposta del tuo organismo ad una situazione di stress.

 

E’ quella giusta tensione che ti fa salire l’adrenalina per affrontare un esame, una gara, un palcoscenico.

 

Ha origini antiche, quando l’uomo primitivo aveva il bisogno di difendersi, il suo sistema si “organizzava” per dare una risposta adeguata al pericolo.

 

Senza ansia (o paura) non ci saremmo evoluti.

 

Il problema è che oggi l’ansia ha assunto connotati patologici perché in realtà è patologica la situazione in cui viviamo, specie nelle grandi città, dove è sempre più evidente l’adesione degli individui ad essere come “ingranaggi ” di un sistema.

 

Il sistema è un modello, creato per te e per tutti quanti.

 

Un sistema che sta per collassare, non regge più.

 

Lo notavo l’altro giorno a Milano, in metro.

La fragilità di ognuno, la paura di essere diversi, giudicati, la paura di comunicare e aprirsi agli altri fa si che ci si nasconda in un auto-isolamento, con cuffiette e smarthphone, tutti virtualmente connessi ma in realtà profondamente isolati in una terribile solitudine.

 

Mi veniva da piangere.

 

Ma ogni sistema ha le sue falle.

 

La falla del sistema è quella di prometterti una felicità al di fuori di te, qualcosa che devi raggiungere e per farlo devi:

AVERE

un titolo di studio

un posto di lavoro (meglio se fisso)

una famiglia

una vita sociale con tanti amici…

etc. etc.

 

Avere per “essere” qualcuno, per identificarti in…

 

La società di oggi ti spinge ad avere un “Ego”, una maschera.

 

Una identità falsa, costruita.

 

Si.

 

Su cosa si basa questa falsa identità e quando ha origine?

 

Di solito quando si è bambini con i nostri genitori.

 

E i nostri genitori non hanno colpa.

 

Si può dire che anche loro, sono “vittime” inconsapevoli del sistema e hanno replicato semplicemente i programmi ricevuti senza porci attenzione.

 

Un esempio?

Quante volte hai sentito dire o ti sei sentito/a dire…

 

“Se fai il bravo, ti compro questo”

“Se non fai così, la mamma piange”

“Se fai colà ti si prende l’uomo nero”.

 

Non so a quale generazione tu appartenga, ma io sono del ’75 e di queste frasi ne ho sentite a iosa.

 

Cosa implicano queste frasi nell'”educazione” dei bambini? (leggi l’etimologia di “Educare“, dal lat. ex-ducere).

 

Non pensarci troppo, te lo dico io.

 

Significa vendersi.

 

Vendersi?

 

Si.

 

Tu, come me in passato, hai venduto la tua “essenza” in cambio di accettazione o “amore (nella definizione errata del termine).

 

In rari casi questo non avviene, quando ci sono anime talmente elevate che sanno già quello che son venute a fare, e questi alcuni bambini che hanno scelto famiglie consapevoli dove crescere.

 

Ma la maggior parte di noi ha avuto quei modelli che oggi, vanno assolutamente CAMBIATI.

 

In cambio di amore/accettazione hai permesso alla persone a te care di dirti come essere secondo degli standard.

 

Per omologarti a degli schemi.

 

E gli schemi servono per controllarti meglio.

 

Se fai il bravo, ti compro il gelato.

 

Ecco che si piantano i semi della bulimia, che non è solo alimentare.

 

La bulimia è un fagocitare il più possibile, più cose possibili.

 

Infatti guarda caso la società è fondata sul consumismo sfrenato.

 

Sei, se hai più cose possibili.

 

Rivedi l’elenco di sopra.

 

Torniamo all’ansia: cos’è l’ansia?

Questo correre dietro al “fare” per “essere” genera spesso frustrazione, perché non tutti riescono in questa corsa disumana.

 

E se non ci si riesce il prezzo che si paga è caro.

 

Si viene scartati, rifiutati, non accettati.

 

Ci si deve inventare qualcosa per “sopravvivere”.

 

Una malattia, una religione, un credo politico, una falsa identità appunto.

 

Ora sarò ripetitivo ma chi se ne frega.

 

Ma la domanda è sempre la stessa.

 

Io, chi sono?

 

Si parte sempre da qui.

 

Questa domanda, specie se te la fai allo specchio, pone un break point nella tua vita.

 

E’ un punto.

 

Un voltare pagina.

 

Ha un effetto domino, perché ti fa mettere in discussione, ti fa precipitare nel vuoto.

 

E il vuoto fa paura.

 

Sai perché?

 

Perché il vuoto significa morte.

 

Significa cadere.

 

E per noi cadere significa sfracellarsi al suolo.

 

Vero?

 

Che ansia…

 

Hai le palpitazioni?

 

Bene!

 

Ti voglio proporre un esercizio facile facile da fare in qualsiasi momento della giornata, che tu sia in stato di ansia o no.

 

Ti aiuta a tornare qui, nel presente e a radicarti, ad aumentare la stima di te.

 

Fallo, poi scrivi nei commenti cosa è accaduto.

 

Esercizio per l’ansia.

NB. Il seguente esercizio non vuole sostituirsi a nessuna terapia medica o farmacologica, vuole solo dare una visione diversa e un approccio diverso all’ansia.

L’esercizio è creato da me, se vuoi condividerlo ti prego di citare la fonte e mettere un link a questa pagina, grazie.

 

 

Mettiti comodo, in posto a te caro, dove ti senti a tuo agio.

 

Spegni il telefono, prenditi un po’ di tempo solo per te, non trovare scuse se ci sono persone in casa, avvertile oppure esci e vai in un posto tranquillo.

 

Siediti, chiudi gli occhi e respira.

 

Fai tre respiri belli profondi e poi butta fuori tutta l’aria che hai nei polmoni e nel diaframma.

 

Poi inizia a respirare normalmente.

 

Adesso faremo un’esercizio di visualizzazione, mi raccomando visualizza con la mente non farlo per davvero!!! (adesso capirai perché!)  😀

 

Ok.

 

Adesso immagina che l’ansia sia un palazzo altissimo, un grattacielo in stile NewYorkese, tu stai salendo con un ascensore all’ultimo piano.

 

Ogni piano aggiunge un po di ansia all’ansia che hai già.

 

Ti senti sempre più oppresso, sempre più “stretto”.

 

L’ascensore sale e ti senti sempre più ansioso.

 

Il respiro è affannoso, ti senti quasi soffocare.

 

I muscoli sono gonfi e tesi, stai sudando.

 

Bene.

 

Ora sei arrivato/a all’ultimo piano.

 

L’ultimo piano ha un cornicione con un passamano tubolare, di ferro.

 

Lo afferri e tenendo le mani ben strette sul passamano, passi dall’altra parte, dalla parte del vuoto.

 

Le spalle sono verso il vuoto, i tuoi occhi sono fissi sulle tue mani che reggono la presa.

 

Concentrati bene sulle tue mani.

 

Le mani rappresentano la tensione, il tuo aggrapparti alla situazione in cui ti trovi, quella che ti genera ansia.

Può essere un partner, la famiglia, un lavoro, la vita in generale.

 

Il grattacielo, come ti ho già detto, è la tua ansia.

In altri articoli ho spiegato come, cambiando gli occhiali, puoi vedere la realtà in maniera diversa.

 

Adesso ti propongo in pratica di fare proprio questo.

 

Andremo a cambiare un parametro, un sistema di riferimento che implica la caduta e la morte.

 

Il parametro è la forza di gravità.

 

Da adesso in poi, nella nostra visualizzazione, non esiste più la forza di gravità.

 

Già so che stai pensando… fighissimo!

 

Fantastico!

 

Adesso scommetto che l’ansia che provavi è svanita del tutto, vero?

 

Forse ancora un po’ ne è rimasta.

 

Concentrati sempre sulle mani, e adesso lentamente, allarga la presa, osserva le dita che si aprono fin quando le mani non sono totalmente aperte.

 

Non fare nulla.

 

Lascia che il vento ti porti.

 

Chiudi gli occhi se vuoi, lascia che il tuo corpo fluttui nel nulla.

 

Quel vuoto che ti faceva tanta paura adesso è diventato soffice, come una culla.

 

Bello vero?

 

Puoi stare li tutto il tempo che vuoi.

 

Rimani sospeso, perché la forza di gravità non esiste più!

 

Puoi non pensare a nulla.

 

Puoi respirare.

 

Puoi fare qualcosa, volare, giocare, ma anche semplicemente, stare li.

 

Essere tutt’uno col “nulla”.

 

Rimani fin quando vuoi.

 

Galleggia…

 

Rimani tutto il tempo che vuoi, si.

 

Te lo meriti, hai tutto il tempo.

 

Percepisciti.

 

Senti le gambe, senti le mani, senti le labbra che si schiudono.

 

Allenta la tensione alle tempie, allenta le sopracciglia, gli occhi.

 

Allenta la gola.

 

Allenta la tensione ai polmoni.

 

Respira.

 

Allenta quella dello stomaco.

 

Respira.

 

Allenta la pancia, i genitali.

 

Stai tranquillo.

 

Galleggia.

 

Il vuoto ti tiene, ti sorregge, è tuo amico.

 

E’ li per te, per sostenerti, sempre e comunque.

 

Sei tutt’uno col vuoto.

 

Non puoi andare da nessuna parte, ma puoi andare anche ovunque.

 

Bene.

 

Adesso, quando sarai pronto/a potrai “volare” e scendere a terra.

 

Fallo lentamente, senza fretta.

 

Immagina di atterrare in un prato bellissimo, immagina di essere un semino di un soffione trasportato dal vento.

 

Atterri.

 

Ora possiamo ripristinare la forza di gravità.

 

Immagina che questo semino metta le radici nel terreno.

 

E nello stesso tempo dal germoglio si stagli verso l’alto un piccolo fusto.

 

Le radici piano piano giungono fino al centro della terra.

 

Il fusto arriva molto in alto, quasi a toccare le nuvole.come sopra cosi sotto

 

La conosci bene quell’altezza vero?

 

Scommetto che ora, con le tue possenti radici non hai più paura di quell’altezza.

 

Bene, bentornato/a, apri pure gli occhi.

 

Questo significa “Essere Umani”.

 

Grazie per aver fatto l’esercizio.

 

 

 

In tanti come te sono oppressi dal sistema.

 

Fai qualcosa per dare loro una mano.

 

Questa società cambierà se getteremo i semini giusti e questi troveranno terra fertile per germogliare.

 

Ti voglio lasciare anche un video che ho postato tempo fa su Facebook, lo trovi sulla mia pagina qui: https://goo.gl/EdWLE2 

 

Torna qui dopo che l’hai visto!

 

SII COME UN FIORE, ANIMA BELLA.

 

Condividi questo articolo se pensi che qualcuno possa averne giovamento.

Come curare e vincere l'ansiaUn libro consigliato, per curare l’ansia senza medicine:

Ansiopanicyn è un metodo olistico contro ansia e panico. Il percorso è strutturato provocatoriamente come una terapia farmacologica da assumere una volta al giorno per 30 giorni durante i quali sradicare ansia e panico da ogni loro nascondiglio.

Ansiopanicyn integra il meglio di oltre 15 discipline per una lotta sinergica che coinvolge corpo e mente contro l’ansia e il panico. Ansiopanicyn getta un ponte tra le discipline scientifiche occidentali e le tradizioni orientali più affermate per creare un filo conduttore di salute e armonia. Questo approccio mette al centro la persona e mira a sviluppare al massimo le sue capacità di autoterapia ed emancipazione.

Ansiopanicyn è indicato per tutte quelle persone che non vogliono limitare l’intervento contro l’ansia e il panico a un solo ambito della loro vita, come quello dei propri pensieri inconsci o razionali, ma vogliono mettersi in gioco in maniera totale e definitiva.

 

Ecco alcuni rimedi naturali per alleviare i sintomi dell’ansia 



Sapevi che all’ansia è spesso collegata la stipsi? (stitichezza)
In metamedicina infatti significa difficoltà di lasciar andare, perdonare, avere ansia da controllo.

 

Cosa non stai lasciando andare?

 

Nel frattempo, se soffri di questo disturbo, ti consiglio di:

  1. bere più acqua, parimenti ad assunzione di alimenti ricchi di fibre come la crusca, le prugne secche, i legumi.
  2. integrare con prebiotici e probiotici (puoi trovarli CLICCANDO QUI)
  3. effettuare un test per la disbiosi intestinale e per intolleranze alimentari (c’è un’offerta 3×2): test disbiosi intestinaletest intolleranze alimentari 

Questi consigli possono aiutarti a disintossicarti e quindi a diminuire abbondantemente il livello di tossine dell’organismo stando meglio intanto fisicamente.

Fammi sapere se troverai beneficio!

 


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Cos’è l’ansia e come affrontarlaultima modifica: 2018-04-18T11:25:27+02:00 da Francesco Mazza

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