COSA VUOL DIRE PERDONARE?





Quello che l'uomo non accetta di sé lo proietta fuori, questa è la verità.








“Giudizio” e “perdono”, queste parole ancora molto sconosciute.

Ma, cosa vuol dire perdonare?
Tutti i maggiori insegnamenti dicono di non “giudicare” o parlare male di qualcuno o qualcosa, ti sei mai chiesto il perché?
Se si ha una visione totale della vita, al di sopra delle parti, in effetti questa affermazione ha un grande senso di verità.
Se consideriamo l’intera umanità frutto di un progetto divino, il progetto divino stesso implica perfezione, in quanto così voluto da Chi ha avuto l’idea di crearlo.
E anche se non si vuol dare un nome a questa Intelligenza, è evidente che qualcosa regola la vita di ogni singolo individuo e di tutto ciò che lo circonda.

Anche quello che noi consideriamo vuoto, aria, in realtà è piena di particelle, atomi, neutrini, eccetera. Quindi non è propriamente vuota.


Maledire o dire male a qualcuno o qualcosa è come se il tuo cervello dicesse male alla tua mano, o il tuo cuore al tuo fegato.
Non ha senso!

Quando sorgono le incomprensioni?

Quando “il fegato vuole essere cuore” o il “piede vuole essere mano”.
Ed ecco che l’infelicità della non accettazione della propria essenza genera pensieri di rabbia e odio, quindi tossine, quindi abbassamento delle difese immunitarie, quindi infine odio per la vita, ovvero tumore.
La malattia a volte è una giustificazione alla nostra non accettazione di essere come siamo, ma è anche la chiave per aprire quella porta di dolore che non ti consente di essere libero di essere chi vuoi.

“La malattia ti protegge da qualcosa che implica coraggio e piena responsabilità di Essere chi vuoi.


Così hai la scusa di poter “non” Essere.

Tornando al giudizio: cosa vuol dire perdonare?

Quando, di solito, giudichi gli altri?
Quando non li tolleri o meglio, non tolleri i loro comportamenti che ti danno fastidio, o meglio ancora, ciò che non accetti è la tua incapacità di saper guardare gli altri come loro guardano sé stessi, così come sono dal loro punto di vista.
Tu non sei come loro e il loro comportamento è inaccettabile per te.
Forse perché sono di una razza diversa?
Di una diversa religione?
Hanno più donne o più uomini contemporaneamente?

Il diverso Spaventa.

Il diverso spaventa, ha sempre spaventato l’uomo, il diverso ti fa invidia.

“Quello che l’uomo non accetta di sé lo proietta fuori, questa è la verità.”


Quello che è intollerabile accettare lo combatte, lo uccide, lo crocifigge.
 
Oggi… prova ad osservarti in giro e osserva quanto la tua mente è abituata a giudicare, selezionare, etichettare di continuo, qualsiasi cosa.
E’ un perfetto e profondo elaboratore di calcolo, un catalogatore di informazione, è nata per fare questo.
E lo fa a prescindere, se non c’è “QUALCUNO” che le spiega come e soprattutto quando deve farlo.
Basta guardare un oggetto che subito pensi… libro, sedia, tavolo, penna, computer.
Non si scappa.
Prova a guardare senza “nominare”, è difficilissimo vero?
Fammi sapere cosa è successo se hai provato.

Chi è quel “QUALCUNO”?

Quel “qualcuno” sei “Tu”, il guidatore della tua macchina, (la mente è la macchina), quella coscienza che c’è dietro l’elaborazione, quel qualcosa di intimo che ti parla ma che il più delle volte è sommerso dai pensieri mentali e che tendiamo a non ascoltare. (Se non l’hai fatto, leggi il racconto “Il Bimbo Re”, del mio libro “Sulla strada dell’Io Sono“).
Quante volte ascolti la voce dietro la voce?
L’hai mai ascoltata?
Quando ti dicono… io faccio meditazione, in realtà non è mettersi in posizioni strambe #yoga o da fachiro.
Semplicemente significa, dire alla propria mente… aspettiamo un attimo… aspettiamo il prossimo pensiero.
 
Ed è li che si crea una sorta di vuoto, di silenzio dove la coscienza, la tua Essenza, può emergere ed osservare semplicemente quello che sta accadendo proprio ora.
Qui. 
In questo momento.

E perdonare? Cosa vuol dire perdonare?

Perdonare significa innanzitutto accettare che tutto questa stia accadendo nella tua vita, che sei un “giudicatore” professionista, un selezionatore spietato, verso gli altri ma soprattutto verso te stesso.
Perdonare allora significa rendersi conto che fino ad oggi è stato così, ma che adesso questo può cambiare.
Adesso, non dopo o domani.
Ogni “adesso” è in questo momento, in questo luogo, posso decidere in tempo reale cosa pensare, cosa fare, cosa creare.

“Posso avere la piena respons-abilità di me. (Capacità di essere abile).”


Cosa sto creando nella mia vita?
Oggi sono i pensieri, le azioni di ieri.
Cosa vorrò essere domani? Cosa sto pensando?
Quello che penso e faccio oggi, sarò domani.
Dimmi cosa ne pensi.

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COSA VUOL DIRE PERDONARE?ultima modifica: 2017-11-26T10:55:27+01:00 da francesco mazza

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